
la mostra
«La cura è una forma di vita che può diventare potente e può combattere le forme di vita che si sono imposte negli ultimi secoli e hanno prodotto tutto quello che stiamo vedendo».
Elena Pulcini
Prendersi cura in tempi di pandemia
L’avvento della pandemia da Covid-19 ha stravolto le nostre abitudini e modificato la percezione dell’altro e della comunità in cui viviamo.
Forse abbiamo capito quanto siamo interdipendenti, vicini gli uni agli altri: i nostri comportamenti e le nostre scelte non sono esclusivamente nostre ma impattano sulla comunità e, ancora più, su tutta l’umanità.
Proprio per questo motivo, come ci ricorda la filosofa Elena Pulcini, oggi è diventato ancora più importante prendersi cura di noi stessi e contemporaneamente degli altri, per promuovere vitalità e connessione tra gli esseri umani, vicini o lontani.
Ma cosa significa prendersi cura?
Le forme della cura e le sue declinazioni sono molteplici. Lo abbiamo domandato ai cittadini del Nord-Ovest milanese e ognuno di loro ha espresso la propria concezione di cura in maniera differente.
Attraverso laboratori di pittura, fotografia e lettura abbiamo coinvolto curiosi e appassionati, desiderosi di contribuire alla realizzazione di una mostra collettiva sul tema della cura.
Le opere non sono state realizzate da professionisti , ma da persone comuni desiderose di condividere ed esprimere la propria idea di cura attraverso la forma artistica a loro più congeniale.
Il risultato?
E' una mostra collettiva, che nasce da chi ha risposto alla chiamata pubblica di novembre 2021, frequentando i laboratori o mosso dal desiderio diffuso di partecipazione.
Ritrae il nostro territorio e non mancano contributi da geografie lontanissime, arrivati per passaparola.
Racconta l’esperienza della pandemia e tiene lo sguardo rivolto al futuro, attraverso 3 FORME d’ARTE: FOTOGRAFIE: still life, ritratti, street photography e fotografia di movimento
ARTI VISIVE: dipinti, illustrazioni, acquarelli, collage, opere con ricami o altri inserti materici, mosaici... con approcci figurativi, astratti o concettuali
LETTURE scritte o registrate e che potete ascoltare poi sul sito: pagine personali o selezionate da saggi, narrativa, poesie, interviste pubblicate su media cartacei e digitali.
Sono 3 anche le TEMATICHE ricorrenti: la relazione con la natura / la relazione introspettiva, nell’unione di mente e corpo / la relazione tra viventi, da quella macroscopica, che passa anche attraverso oggetti e materie, e si dà tra persone, animali, piante... fino a quella microscopica, nelle strutture molecolari.
#LABELLEZZACURA
Prima che nelle opere finite, la BELLEZZA sta nella messa in gioco di chi ha partecipato: in come ha cercato un punto di vista e di ascolto e nei modi in cui ha sviluppato un linguaggio artistico personale e sociale.
È nei processi accaduti: nel non negare il sentirsi vulnerabili e disorientati, nel farsi largo tra inquietudini e opinioni, nel ritrovare vicinanze e complicità, e poco a poco raggiungere una forma che comunichi. Un segno, una scena, un discorso col valore di testimonianza, riflessione, elaborazione. Traccia di un desiderio trasformativo, a cui poter corrispondere, b come a una scorta di risorse.
Dare spazio e durata a visioni e pensieri, articolarli nel discorso che vedete sui pannelli dove le forme si mescolano e potenziano vicendevolmente, ci CURA: è un’occasione concreta per riconoscersi e per sviluppare prospettive, valide in sé e per sé, e nella loro messa in comune. Ci rende soggetti attivi: coinvolti nello scegliere e agire con responsabilità ciascuno per sé e nella reciprocità.
Creare CUltuRA in questo modo riconnette le persone sia alle parti di se stesse, sia agli enti sul territorio: perché rigenera immaginari che fanno ponte tra la comunità e i suoi presìdi sociali e sanitari. Sostiene, inoltre, come formuliamo ipotesi per coesistere e per dialogare con coraggio e rinnovata sottigliezza: con reale affidamento, tenerezza e slancio.
Nel corso del 2022, saranno offerti ulteriori allestimenti sui territori del Bollatese, Garbagnatese e del Rhodense, in spazi sanitari e socio-sanitari, e nei Centri Civici gestiti dai Comuni e dalle Organizzazioni del Terzo Settore, come HUB, #OP Café e Biblioteche.